Perchè rigenerare?

Potrà sembrare strano: non solo le cartucce rigenerate da RDUEGI eguagliano le prestazioni delle cartucce nuove alla copertura del 5% della pagina e talora le migliorano. Una spiegazione c’è: le cartucce nuove possono trascorrere mesi in giacenza nei magazzini di stoccaggio, dove la materia prima della stampa invecchia con relativa rapidità. Usando le cartucce rigenerate da RDUEGI , si ha invece la certezza che gli inchiostri, i toner, i nastri utilizzati siano di primissima qualità e “freschissimi”. Questo vantaggio, oltre ai migliori risultati, permette ai moduli di stampa di lavorare sempre all’optimum delle loro reali prestazioni, restando quindi più integri e durevoli nel loro funzionamento.

Il recupero e la rigenerazione di cartucce per stampanti, fax dimostra in modo inoppugnabile come sia possibile far risparmiare denaro, salvaguardando l’ambiente e consentendo lo sviluppo di una iniziativa imprenditoriale che continua ad avere prospettive più che interessanti.

Uno dei motivi del successo della cartuccia rigenerata è naturalmente l’economicità. È un prodotto che conviene a tutti, soprattutto al cliente, perché permette un significativo RISPARMIO fino al 50 % rispetto alla cartuccia nuova e al commerciante perché garantisce un ottimo margine di contribuzione, la riduzione della spesa per lo smaltimento di dette cartucce perché possono essere rigenerate 6-7 volte, il ritiro e la consegna delle cartucce comprese nel prezzo, la garanzia di 12 mesi dal momento della lavorazione sui prodotti da noi rigenerati e l’assistenza di personale specializzato.

PRESENTAZIONE AZIENDALE

QUALITÀ

Garanzia di 1 anno e certificato di conformità.

INFORMATIVA SULLO SMALTIMENTO

COMODATO D'USO

Possibibiltà contrattuale per l’utilizzo delle stampanti in comodato d’uso.

Produttori

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Fase di assemblaggio

La cartuccia viene aperta e divisa in due blocchi tramite l’espulsione di due perni metallici che si trovano sulle fiancatine della cartuccia. Spinti all’interno il consumabile si divide in due parti: una detta “parte di sviluppo”, l’altra “parte di carico”. La prima componente comprende il rullino di carico, la lama di pulizia, il serbatoio di recupero e il tamburo. Questa parte è soprannominata di “sviluppo” perché ha la funzione di sviluppare sul foglio tramite stampa il documento da noi stessi inviato tramite il PC. La seconda metà viene chiamata “parte di carico” perché i suoi componenti sono il serbatoio dove è presente il toner, una piccola lama di pulizia ed il rullo magnetico. Il soprannome deriva dalla funzione di caricarmento e di spostamento del toner dal serbatoio al tamburo tramite il rullo magnetico che effettuando una costante rotazione sul suo asse attira verso di se il toner dentro il quale sono presenti piccole particelle in ferro.

Smontaggio e pulizia parti interne

La seconda fase consiste nello smontare dalla propria postazione ogni parte interna per eseguire una pulizia accurata e, dove necessita, sostituire le parti danneggiati. La prima ad essere esaminata è la “parte di sviluppo” composta dal tamburo che si smonta da un lato tramite la rimozione di una boccola di plastica che è avvitata al serbatoio di recupero, dall’altro lato, invece, occorre sfilarlo dal suo perno metallico. Effettuata questa operazione il tamburo o fotoconduttore, considerato la parte più importante e delicata di tutta la macchina, è ripulito tramite aria compressa filtrata, successivamente pulito sulla superficie tramite un panno speciale morbido e una particolare crema che permette di rivitalizzare la parte fotosensibile. Prima del rimontaggio in sede, il drum viene spolverato con una polvere di stereato di alluminio che lo lubrifica per impedire l’eventuale attrito iniziale con la lama di pulizia in modo da non recare danno al tamburo. Se necessario il tamburo può anche essere sostituito.

La rimozione e la pulizia del rullino di carico “PCR”, invece, è meno complessa rispetto all’ unità drum. Rimosso il PCR dal suo alloggiamento lo si pulisce utilizzando aria compressa filtrata ed un panno morbido inumidito con acqua, facendo attenzione a strofinarlo in una direzione unica. In queste operazioni di pulizia non vengono usati solventi o liquidi componenti alcool perché andrebbero a sfaldare lo strato superficiale del rullino di carico. Il PCR è parte integrante del processo elettrografico, che porta alla formazione dell’immagine, infatti ha la funzione di caricare elettricamente il tamburo. Un costante flusso corrente dal rullino di carico produce una carica elettrica su tutta la superficie del tamburo. Se necessario il PCR può anche essere sostituito. 

Passaggio successivo è la rimozione e la pulizia della lama di pulizia “WB”. Questa parte della cartuccia è molto importante perché ha il compito di togliere dal tamburo il toner che non attratto dalla parte fotosensibile del drum sarebbe in eccesso e conseguenza porterebbe sul foglio righe o macchie nere uniformi, è perciò molto importante la pulizia ottimale tramite alcool isopropilico ed apposite creme che renderebbero la gomma più morbida e dunque più funzionale. Come per le parti analizzate precedentemente lama WB può essere sostituita.
Concluse queste tre operazioni rimane la pulizia del serbatoio di recupero da scorie di toner utilizzando solo aria compressa filtrata.
Ripulita la parte di sviluppo, si continua con ”parte di carico” composta dal serbatoio del toner, dal rullo magnetico e dalla lama di pulizia “DB” (doctor blade).
Rimossa la vite che blocca la fiancatina laterale ed estratti gli ingranaggi, si estrae il rullo magnetico il quale è pulito con aria compressa filtrata, senza alcuna aggiunta di solventi.
Durante il processo di stampa il rullo magnetico attrae il toner sulla propria superficie per mezzo della forza magnetica e dell’elettricità statica generata dall’attrito fra diversi componenti e su di esso si carica elettricamente per effetto dei potenziali applicati al rullo e dell’effetto statico causato dalla lama DB. Attraverso la rotazione del rullo il toner è inviato a contatto con le zone del tamburo che hanno ceduto parte della carica (su cui è avvenuta la scrittura), perciò il potenziale presente sulla restante parte è tale da respingere il toner dalla propria superficie garantendo uno sfondo bianco e pulito.
La pulizia della lama “Doctor blade DB” è uguale alla pulizia effettuata sulla lama WB analizzata in precedenza.
Il serbatoio di carico , come quello di recupero è ripulito da eventuali residui di vecchio toner per mezzo dell’aria compressa filtrata, anche per questo serbatoio non sono previsti cicli di pulizia tramite liquidi o solventi.

Carica Toner

Il riempimento del serbatoi di carico è un operazione molto semplice da operare: si inietta la giusta grammatura di toner tramite un apposito imbuto attenendosi a non sbagliare la quantità perché nelle cartucce provviste di Chip può crearsi un conflitto con la macchina impedendo a quest’ultima di riconoscere il supporto e di conseguenza sarà impossibile stampare.

Riassemblaggio

Durante il riassemblaggio si analizzano tutti i componenti per individuare se sono presenti difetti che causerebbero una stampa non ottimale, se presenti, si sostituisce la parte interessata con una nuova di caratteristiche superiori.

Test Finali e prova di stampa

Concluso il lavoro, la cartuccia viene testata da un tester (LT-777) che simulerà una vera e propria prova di stampa generata senza l’uso della stampante e della carta. Questo test purtroppo è veritiero solo al 99 %, per questo motivo in alcuni modelli di cartucce (quelle più comuni) viene anche eseguita la prova di stampa tramite una comune stampante compatibile con la cartuccia da testare.

Confezionamento

Accertato che la cartuccia lavorata è funzionante, essa verrà confezionata attraverso due passaggi: la cartuccia sarà chiusa in un apposito sacchetto antistatico ed inserita dentro una scatola provvista di interno che ha il compito di proteggerla da eventuali urti causati anche dal trasporto. Sulla confezione finale sarà anche applicata un etichetta di riconoscimento sulla quale è specificato il codice della cartuccia, il modello della stampante per la quale è compatibile e il numero delle copie che il consumabile può coprire.